sabato 7 novembre 2009

Le Fasce di Reperibilità di Brunetta

L'INFLUENZA NON ESISTE PER IL MINISTRO BRUNETTA. IN ARRIVO LE NUOVE VESSATORIE FASCE DI REPERIBILITA’ IN CASO DI MALATTIA.

Il decreto legge 112/2008 riconvertito nella Legge 133/2008 aveva introdotto per i pubblici dipendenti delle fasce di reperibilità in caso di malattia dalle ore 8.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 20.00.
Il recente Decreto Legge n. 78 del 1 luglio 2009, poi Legge 102 del 3/8/2009 aveva ripristinato le vecchie fasce di reperibilità, ossia dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. L’ultimo Decreto Legislativo attuativo della Legge 15/2009, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 ottobre 2009, all’art 69 prevede invece ancora una volta nuove fasce di reperibilità da individuare a breve con decreto del Ministro della Funzione Pubblica. Il Ministro Brunetta in questi ultimissimi giorni ha già annunciato alla stampa la decisione del Governo di emanare entro poche settimane un nuovo Decreto Ministeriale che introduca nuove fasce orarie, ossia dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00. Si passa dalle attuali 4 a sette ore. Tutto questo perché i dati delle assenze dei dipendenti pubblici nel mese di agosto sono “aumentati” e c’è bisogno di un giro di vite, aumentando “la prigionia” in casa dei lavoratori assenteisti. Dopo la campagna contro i fannulloni, prosegue incessante l'attacco del Ministro Brunetta e del suo Governo al lavoro pubblico. L'introduzione delle fasce orarie è sbagliata e vessatoria, basti pensare alla influenza che sta colpendo decine di migliaia di italiani e che sta svuotando le scuole e i luoghi di lavoro.

Ma per Brunetta l'influenza non esiste, l'hanno inventata i dipendenti pubblici, pardon i fannulloni!

venerdì 9 ottobre 2009

UNA SBERLA ALL’EFFICIENZA -Prendo 1 e pago 2-

Non capire come va il mondo è diventata per me una sensazione abituale. Fino a ieri sentirsi rottamato come una vecchia automobile era per me merce corrente. Non sono certo un virgulto e come un ammasso di mobilio in liquidazione mi aggiravo per i corridoi di Galleria Margherita 7, conciato da uomo sandwich, mostrando davanti e dietro due cartelli con su scritto “sconti con rottamazione” e “prezzi congelati”. Si, è vero! La caduta di ogni certezza, se aveva qualcosa di tragico anche per il più gelido degli osservatori per me che la vivevo era sconcertante e raramente liberatoria. Eppure giudicavo il mio ruzzolone tra le pieghe dell’età, decoroso come si conviene, perché era travestito da new economy che mio malgrado riservava ai più giovani posizioni di preminenza nella moderna organizzazione del lavoro. E l’amministrazione si è spesa più volte in questo senso sull’interpretazione della giovinezza come sinonimo di produttività.

Si sono allora aperte le cataratte oggi quando il direttore ha invece asserito di preferire un anziano per il lavoro di sezione piuttosto che un ventenne tentando di far apparire la produttività come il minimo dei mali. Si fosse trattato del contrario, avrei detto:”Guarda che razza di insensibilità!” e mi sarei persino rallegrato di lavorare in un ufficio in cui noncuranze come queste sono soltanto un gesto individuale, l’oltraggio di un singolo. E invece no.

Siamo convinti, Direttore, che però stavolta il suo elogio sperticato dell’esperienza e della professionalità serve solo da alibi dialettico per giustificare spostamenti immotivati.

E veniamo al dunque. Questa O.S. Cobas ritiene anacronistica ed incomprensibile la nuova suddivisione “condominiale” del coordinamento back office. Forse la spiegazione sta nel classico motto: “dividi et impera”..ma no, non basta.
Una discussione in merito è stata affrontata con la RSU, ma quanto si è saputo per i Cobas non risulta essere digeribile senza manifesti vizi di rigetto: la motivazione logistica e strutturale dell’immobile, rivendicata dalla direzione, che sta alla base della scelta di spezzare in due il coordinamento back office, ci è parsa solo una battuta caustica.
Ancora: la presunta difficoltà insita nella gestione di 52 sezioni da parte di un unico coordinatore, a maggior ragione si ripresenta anche per due, dovremmo dire “capiscala”(?!), se ad essi si accolla ad interim anche la loro sezione. Per di più, non incrementando il numero di personale di supporto, e suddividendolo fra le due “palazzine” in una sorta di “moina” borbonica, non può non aumentare la complessità di gestione del relativo coordinamento. Le attività di monitoraggio raddoppiate, separate in casa, andranno poi riunite. A cura di chi? Della direzione, come ha suggerito il direttore stesso?
Un po’ di concretezza avrebbe consigliato di mantenere unite almeno le attività di programmazione delle sostituzioni e di monitoraggio. Il nostro sgomento è ormai un’ulcera perché non riusciamo a capire quale incerta congerie di interessi (naturalmente organizzativi) sia alla base di tale ulteriore sberla all’efficienza e all’efficacia, come recita il titolo e quali esperti collaboratori possano aver consigliato una così arretrata e stolida soluzione, per non dire squilibrata naturalmente nei numeri e volutamente nelle assegnazioni, tutt’altro che in linea con i dettami miracolosi della flessibilità, del liberismo e della produttività. Saremmo quasi onorati di una direzione no-global, se non fossimo alla presenza in nuce di ciò che esprime bene la voglia di dare un calcio a sindacati a lavoratori, la parola “governance”.In apparenza presenza istituzionale di regole del gioco e di garanzia al di sopra delle parti. In pratica tutto il potere alla direzione e nessun controllo da parte dei lavoratori.

NB: Avremmo voluto seguire il suggerimento della direzione di evitare di “scrivere” scegliendo il rapporto verbale. Di fatto temiamo che questo suggerimento nasconda un insidia che personalmente ci preoccupa visto il precedente di decine di istanze e richieste cobas che la direzione non ha mai ritenuto di prendere in considerazione mai convocandoci nè incontrandoci, contribuendo spesso a far apparire che le stesse erano state promosse da altre o.s. Non si tratta ovviamente di una questione di priorità o di personalismi di sigla. Importante che le istanze dei lavoratori siano state recepite e accolte. E solo che riteniamo che la fiducia e la disponibilità debbano essere condivise e non solo a parole.


Roma, 8 ottobre 2009-10-08

p/ Cobas Pubblico Impiego
Angelo Daruni Ciaffi

PROVE FALLITE DI DIALOGO - Una denuncia della O.S. Cobas -

Ormai ogni mattina si è preparati a tutto, ma crediamo di aver avuto ieri un trasalimento all’arrivo

della lettera di ringraziamenti della direzione ai segretari, per le promesse di impegno piluccate durante il ”Tour” del giorno prima sulla proposta di fattiva collaborazione a un’attività extra. La notizia, bisogna riconoscerlo, ha raggiunto il suo effetto a sorpresa. Essa ci ha turbato.


L

’O.S. COBAS P.I. DELLA CTP DI ROMA CONSIDERA GRAVISSIMO IL comportamento della direzione che, oltre a non aver fornito a tutt'oggi risposte su questioni importantissime per l’organizzazione del lavoro e la salute e la sicurezza dei lavoratori rimaste sconsolatamente insolute, con un atteggiamento che si commenta da solo, scavalcando RSU e OO.SS, ha pensato invece di rivolgersi direttamente a tutti i lavoratori per carpire adesioni su una attività straordinaria in quanto pregressa e pertanto remunerabile solo con l’istituto dello straordinario.

L’organizzazione Cobas P.I., lamentando tale uso di porre in essere trattative dirette con i lavoratori, senza la mediazione degli organismi sindacali e anzi in contrapposizione ad essi, con ciò negando loro la qualità di naturali antagonisti nella dialettica, lancia il sospetto che dietro a tale progetto di “comunicazione diretta” si celi la sottile intenzione denigratoria di svilire la funzione propria delle RSU e delle OO.SS. stesse. La gara a dar picconate ai diritti sindacali non conosce pause ed eccezioni.

Il caso di specie, condivisibile nel merito, è fallace nel metodo in quanto, scavalcando irrimediabilmente l'interlocutore sindacale e negandogli il ruolo che gli è stato attribuito dal nostro ordinamento, pretende impropriamente dai lavoratori di pronunciarsi verbalmente sul consenso ad una attività straordinaria, quale quella di estrazione delle sentenze dai fascicoli d’udienza 2000-2001, che va a modificare i già pesanti carichi di lavoro ed è perciò rientrante come tale nell'ordinaria contrattazione sindacale.

Siamo convinti a questo punto che le uniche conclusioni possibili per la direzione siano l’immediatezza della revoca di tale richiesta di inviti alla collaborazione ( di per sé scontata ma, visto il metodo, piacevolmente estorta) e il contestuale avvio della legittima contrattazione sindacale sui carichi di lavoro.

Roma, 6.10.2009

p/Cobas Pubblico Impiego

Comitato di Base CTP Roma

NON PARLARE AL CONDUCENTE (?)


Questa o.s. Cobas, non senza delusione e conseguente amarezza, si pregia segnalare nuovamente all’attenzione di questa Direzione alcune già note richieste di intervento su vari argomenti, sollecitate ben quattro mesi or sono, che a tutt’oggi risultano essere state disattese. A seguire, altre che nel frattempo si sono aggiunte:

• Abilitazione per gli usi consentiti dei collegamenti telefonici urbani per tutti i lavoratori;

• Connessione internet, per usi consentiti, per i lavoratori che ancora ne sono privi, alla pari di altre aree, altri uffici, altre amministrazioni;

• Adeguamento dell’organico della line di front-office onde impedire l’innesco di condizioni di mobbing relative a casistiche legate ai sovraccarichi di lavoro;

• Riorganizzazione unitaria e complessiva dell’organizzazione del lavoro invece di avvalersi ripetutamente della facoltà di conferire incarichi informali di breve durata “in attesa del nuovo assetto organizzativo” (con tutto ciò che da tale stato di incertezza consegue in termini di funzionalità degli uffici e dei servizi), procedendo nel frattempo a riorganizzazioni parziali con un sequel infinito di provvedimenti slegati che non permettono il controllo sinergico delle attività né la verifica periodica sulla rispondenza delle determinazioni organizzative ai principi di correttezza dell’azione amministrativa e la sua imparzialità e la rispondenza al pubblico interesse dell'azione amministrativa. Non risponde alle finalità indicate dall’art.97 Cost. (né ai criteri dettati dall’art.2, comma 1, D. Lgs. 165/2001) disporre del personale sulla base non di un disegno riorganizzativo fondato su oggettive esigenze e su criteri di buona organizzazione, bensì in relazione alla maggior “fiducia” riposta sul funzionario di turno. Non possono utilizzarsi atti organizzativi che rischiano di finire per attuare pratiche di mobbing o bossing che sono illecite di per sé.
• Riformulazione di alcuni servizi in corso di sperimentazione, p.es. quello di rilascio di copie sentenze digitalizzate, di cui non si riesce a cogliere alcuna valenza intrinseca se non come “riserva indiana” creata ad hoc;
• Attribuzione ingiustificata”temporanea o non” al personale, di mansioni superiori alla loro qualifica, senza che ricorra alcun elemento oggettivo e contrattuale che possa prevederne l’attribuzione. Ciò a nocumento del rimanente personale in tal modo discriminato e dei servizi più sofferenti (p.es. front- office) e a vantaggio di quelli meno critici (p.es autofunzionamento); Può risultare assai incerto il confine tra gestione flessibile delle risorse umane e il mero arbitrio: il superamento del c.d. “mansionismo” non può far dimenticare che la professionalità è un valore anche nel pubblico impiego (contrattualizzato e non); che i principi di correttezza e buona fede valgono anche in questo ambito e che, giova ripeterlo, ai sensi dell’art.5 D. Lgs. 165/2001 determinazioni organizzative e misure per la gestione dei rapporti di lavoro devono “assicurare l'attuazione dei principi di cui all'articolo 2, comma 1, e la rispondenza al pubblico interesse dell'azione amministrativa.

• Disciplina anomala per il procedimento di concessione del congedo ordinario ( vedi l’obbligo illegittimo di anticipazione di 3 gg. per la richiesta, ecc.);

• Trattamento dei dati Sensibili e Personali: questa direzione non ha ritenuto dover mettere a conoscenza il personale dei nominativi degli incaricati del trattamento;

• Responsabile per la Sicurezza: dall’ 8 giugno c.a. a seguito della revoca del mandato al soggetto incaricato, non è stato più indicato alcuno a ricoprire tale figura nell’ufficio che a tutt’oggi ne risulta sprovvisto.

Questa o.s. è convinta che la Direzione nella sua conclamata rilassatezza, dovuta peraltro ad eventi contingenti e fortuiti che sfuggono ad una precisa volontà dilazionatoria, possa condividere le preoccupazioni dei lavoratori nel comune interesse di perseguire una politica gestionale non imbalsamata che valorizzi oltre all’efficienza e all’efficacia anche la salute e la sicurezza dei lavoratori stessi. Pertanto Le sarà grata se la stessa volesse assumere opportune e urgenti determinazioni rispetto alle problematiche evidenziate che a sommesso avviso di questa o.s. diventano sempre più indilazionabili.

Roma, 17 settembre 2009

p/ Cobas Pubblico Impiego
Angelo Daruni Ciaffi

giovedì 2 luglio 2009

Le bugie hanno le gambe corte

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE

Nei giorni scorsi il Governo ha approvato il decreto c.d. “anticrisi” modificando alcune disposizioni per il personale della Pubblica Amministrazione.
Il Governo, solo per recuperare credibilità e consensi, ripristina le vecchie fasce orarie (10-12 e 15 -17) nelle assenze per malattia e si impegna a non tagliare la produttività a chi ha usufruito dei vari permessi.
La Cisl rivendica la posizione del Governo come una sua vittoria dimenticando la pioggia di ricorsi, di cause e di scioperi nell’ultimo anno, iniziative che proprio Cisl e Uil hanno avversato.
Ma dove sta l’inganno ?

Nell’ ipotesi del contratto autonomie locali (4 Giugno 2009), Cgil Cisl Uil hanno sottoscritto aumenti di 40 euro proprio come proposto dal Governo e da Brunetta. Con questi soldi i nostri salari perdono altro potere di acquisto tanto è vero che l’Istat parla di buste paga ferme, nel pubblico impiego, da oltre un anno e mezzo
E pensare che poi parlano di aumenti volontari del salario accessorio da parte degli Enti che da mesi stanno invece tagliando organici e spesa del personale.
La proroga per la stabilizzazione dei precari non significa l’assunzione dei precari in possesso dei requisiti ma solo una percentuale di posti loro destinati nei prossimi concorsi. Nel frattempo tra blocchi del turn over e riduzione della spesa del personale gran parte dei precari resta a casa.

Non una parola invece CGIL CISL UIL dedicano alla legge delega del Dlgs 15/2008, anzi un silenzio avvolge questo provvedimento governativo che una volta approvato determinerà:
1.
sulla produttività: un quarto del personale prenderà il 50% del totale, la metà avrà l’altro 50% e al restante quarto dei lavoratori non andrà neppure un euro;


2.
codici disciplinari da caserma che incideranno sulla valutazione e sulla stessa erogazione della produttività;


3.
la quasi fine delle progressioni orizzontali (saranno pochissime, a concorso e su base triennale).



Anche contro queste ulteriori manovre governative i COBAS e il sindacalismo di base hanno promosso lo SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO VENERDI’ 3 LUGLIO (ultime 3 ore del turno).

Altro che cantare vittoria, ci sono ancor più motivi per essere arrabbiati e determinati alla lotta!

sabato 27 giugno 2009




Al Direttore della CTP di ROMA -SEDE

SEGNALAZIONE

QUESTA O.S. COBAS SI PREGIA SEGNALARLE CHE LE PROPRIE RICHIESTE DI INTERVENTO SU VARI ARGOMENTI NON HANNO AVUTO A TUTT’OGGI RISCONTRO.

A) Oltre a reiterare all’attenzione di questa Direzione le seguenti già motivatissime richieste:

· -Abilitazione dei collegamenti telefonici urbani per tutti i lavoratori;

· -Connessione Internet per i lavoratori che ancora ne sono privi;

· -Adeguamento già richiesto a più riprese dell’organico della line di front-office onde rimuovere ogni possibile connessione a situazioni di mobbing connesso a sovraccarichi di lavoro;

· -Riorganizzazione unitaria e complessiva dell’intera organizzazione del lavoro dell’ufficio in luogo di un sequel di provvedimenti che non permettono il controllo sinergico delle misure e soluzioni intraprese ;

· -Riformulazione nel progetto unico e complessivo di riorganizzazione dei servizi del servizio sperimentale di rilascio di copie digitalizzate, stante la mancata definizione dell’organizzazione dello stesso peraltro nebulosa e piena di interrogativi e di cui non si riesce a cogliere l’efficacia intrinseca;

B) Alla luce delle segnalazioni disattese di cui sopra, questa o.s. è tuttavia convinta che la Direzione possa ancora condividere le preoccupazioni dei lavoratori nel comune interesse di perseguire una politica gestionale che valorizzi oltre all’efficienza e all’efficacia anche la salute e la sicurezza dei lavoratori stessi. Di conseguenza ci tiene a segnalare le ulteriori difformità riscontrate, che ritiene meritevoli di una attenzione particolare:

· -Attribuzione al personale, di mansioni superiori alla loro qualifica, senza l’intervento di esigenze eccezionali di buon andamento dei servizi, anzi penalizzando ulteriormente i più sofferenti (front office) a vantaggio di altri meno critici (autofunzionamento, ecc.). Come è noto le norme finali dell’Allegato “A” del CCNL del 14-9-2007 sanciscono che, in attesa del nuovo ordinamento professionale che dovrà essere indicato nel prossimo contratto integrativo, ogni dipendente è tenuto alle funzioni rivestite nel precedente ordinamento. Corre voce di personale che richiede specificatamente l’attribuzione di mansioni superiori senza che ricorra alcun elemento oggettivo e contrattuale che possa prevederne l’attribuzione. Ciò a nocumento del rimanente personale discriminato e con scarsa considerazione e a disapplicazione della norma contrattuale.

· -Disciplina anomala per il procedimento di concessione delle ferie (vedi l’obbligo di anticipazione di 3 gg. per la richiesta, ecc.);

· -Trattamento Dati Sensibili: manca l’identificazione degli incaricati del trattamento oltre che delle figure responsabili (!);

· -Gestione supporti Back Office: attribuzione di supporti fissi ai segretari di sezione per indisponibilità degli stessi a sostegno dell’“agibilità sindacale”(?);

· -Relazioni Sindacali: utilizzo dell’opzione di scelta tra la figura di territoriale e quella di componente rsu durante le contrattazioni(?!).

La o.s. Cobas Le sarà grata se volesse pertanto assumere opportune e urgenti determinazioni rispetto alle problematiche evidenziate che a sommesso avviso di questa o.s. sono indilazionabili.

Roma, 27.5.09

p/Cobas Pubblico Impiego

Comitato di Base Ctp Roma

martedì 2 giugno 2009

FUGA NELL'AUTOREFERENZIALITA'

CERTAMENTE QUESTA ORGANIZZAZIONE NON HA LA PRETESA DI ESSERE per i vari “soloni” un veicolo simile al carrozzone mediatico sindacale a livello nazionale, tuttavia è uno spazio critico con discrete potenzialità a livello locale. Troppo poco, evidentemente, per chi percepisce solo i “giganti” della politica sindacale, che disponendo di grandi mezzi ( anche finanziari) non se la sentono di stare sulla “strada”, sul posto di lavoro e, perché no, nei vicoli della rete, là dove un lavoratore può confrontarsi alla pari con un navigato dirigente.

Evidentemente per la logica dei grandi numeri, si ritiene ininfluente un confronto sindacale, dimostrando spocchiosità e talvolta autoreferenzialità. E’ singolare, ma in questo ufficio, come nel paese, le critiche danno un fastidio incontenibile. Si preferisce confrontarsi soltanto con chi è d’accordo con noi, si vuole “piacere” a tutti i costi e chiunque muova un rilievo o una critica, automaticamente viene iscritto nella lista nera, delle persone o luoghi da non “frequentare”.

Nell’ultima riunione è stato ventilato che non è possibile confrontarsi con coloro (ndr: i Cobas) che “vedono nel sindacato solo i vantaggi di un ruolo che altrimenti non potrebbero avere” e non l’esercizio di una funzione sociale. Tentativo di delegittimazione del tutto irrilevante. Tutti i componenti di questa organizzazione sono lavoratori generosi che con sacrifici “fanno sindacato” senza alcun particolare “vantaggio” personale, anzi spesso pagando in modi diversi la propria collocazione sindacale. In verità, la “dialettica” sindacale nel nostro ufficio va assumendo nelle ultime settimane toni inaspettati. Come sempre è accaduto il critico più critico è sempre quello che si dice più vicino.

In particolare ci si è lasciati andare all’attacco personalizzato e al lancio di “anatemi” che segnalano purtroppo una concezione “proprietaria” delle istituzioni e l’opposizione viene vissuta come una minaccia al proprio ruolo, da difendere anche con i denti. Le nostre critiche condivise dagli altri sindacati, oggi stranamente muti a parte qualche eccezione hanno riguardato innanzitutto iniziative della gestione “attuale” e non hanno affatto rilevato disattenzioni pregresse come invece si è affermato nella stessa riunione e, che ci si creda o no, non sono state intentate, ribadiamo con forza, per assumere un ruolo altrimenti impossibile. Ricordiamo che la ns. organizzazione non è interessata a nessuna concertazione, ne tantomeno a sedersi in trattativa sulle poltrone buone dell’amministrazione. Riteniamo che i nostri interlocutori siano i lavoratori e crediamo nell’utilizzo del lecito conflitto sindacale a garanzia dei loro diritti. Sarà bene che si rifletta. E’ da troppo tempo che si vede in chiunque dal basso, fuori dal circuito delle organizzazioni accreditate, si candida ad offrire una rappresentanza alternativa, come un nemico insopportabile e in quanto tale da delegittimare.

L’insofferenza o l’atteggiamento “snob” verso questa o.s., ha alla radice questo dato politico e culturale. Se dopo tutte le numerose segnalazioni fatte non siamo stati sentiti nemmeno una volta e le stesse non sono degne di risposta non sarà certo una coincidenza. Sappiamo che non è così. Si avverte nell’aria un fastidio, un tentativo di non misurarsi con la forza delle idee, di non accettare un “terreno” paritario di confronto. Riteniamo che sia una irrazionalità politica che oltretutto dimostra una sottovalutazione del conflitto sindacale e dei suoi meccanismi di consenso tra i lavoratori.

Detto questo, occorre prendere atto della cosa e trarne un giudizio politico - sindacale. Non vogliamo essere profeti, né cattivi né buoni, ma siamo convinti che quella modestia che ora non è più nelle corde tornerà ad essere la premessa indispensabile per individuare una “via di uscita” dall’attuale disastro verso una nuova e più positiva stagione.

Siamo d’accordo che l’arroganza di questi giorni peserà sulla discussione che ne seguirà. Alcuni di noi avevano intravisto un’apertura in alcune prese di posizione iniziali di questa gestione datoriale. Ora sta prevalendo l’idea, anzi la convinzione che gli ultimi interventi inefficaci, non convincenti e ingiusti stiano bruciando ogni iniziale concordia. Nessuno ha idee molto chiare, ma su una cosa è maturato un convincimento comune: chi non si confronta, chi lancia anatemi non può nutrire grandi speranze.

P/ Cobas Pubblico Impiego

Comitato di Base Ctp Roma

SEGNALAZIONE

QUESTA O.S. COBAS SI PREGIA SEGNALARLE CHE LE PROPRIE RICHIESTE DI INTERVENTO SU VARI ARGOMENTI NON HANNO AVUTO A TUTT’OGGI RISCONTRO.

A) Oltre a reiterare all’attenzione di questa Direzione le seguenti già motivatissime richieste:
• -Abilitazione dei collegamenti telefonici urbani per tutti i lavoratori;
• -Connessione Internet per i lavoratori che ancora ne sono privi;
• -Adeguamento già richiesto a più riprese dell’organico della line di front-office onde rimuovere ogni possibile connessione a situazioni di mobbing connesso a sovraccarichi di lavoro;
• -Riorganizzazione unitaria e complessiva dell’intera organizzazione del lavoro dell’ufficio in luogo di un sequel di provvedimenti che non permettono il controllo sinergico delle misure e soluzioni intraprese ;
• -Riformulazione nel progetto unico e complessivo di riorganizzazione dei servizi del servizio sperimentale di rilascio di copie digitalizzate, stante la mancata definizione dell’organizzazione dello stesso peraltro nebulosa e piena di interrogativi e di cui non si riesce a cogliere l’efficacia intrinseca;

B) Alla luce delle segnalazioni disattese di cui sopra, questa o.s. è tuttavia convinta che la Direzione possa ancora condividere le preoccupazioni dei lavoratori nel comune interesse di perseguire una politica gestionale che valorizzi oltre all’efficienza e all’efficacia anche la salute e la sicurezza dei lavoratori stessi. Di conseguenza ci tiene a segnalare le ulteriori difformità riscontrate, che ritiene meritevoli di una attenzione particolare:
• -Attribuzione
al personale, di mansioni superiori alla loro qualifica, senza l’intervento di esigenze eccezionali di buon andamento dei servizi, anzi penalizzando ulteriormente i più sofferenti (front office) a vantaggio di altri meno critici (autofunzionamento, ecc.). Come è noto le norme finali dell’Allegato “A” del CCNL del 14-9-2007 sanciscono che, in attesa del nuovo ordinamento professionale che dovrà essere indicato nel prossimo contratto integrativo, ogni dipendente è tenuto alle funzioni rivestite nel precedente ordinamento. Corre voce di personale che richiede specificatamente l’attribuzione di mansioni superiori senza che ricorra alcun elemento oggettivo e contrattuale che possa prevederne l’attribuzione. Ciò a nocumento del rimanente personale discriminato e con scarsa considerazione e a disapplicazione della norma contrattuale.
• -Disciplina anomala per il procedimento di concessione delle ferie (vedi l’obbligo di anticipazione di 3 gg. per la richiesta, ecc.);
• -Trattamento Dati Sensibili: manca l’identificazione degli incaricati del trattamento oltre che delle figure responsabili (!);
• -Gestione supporti Back Office: attribuzione di supporti fissi ai segretari di sezione per indisponibilità degli stessi a sostegno dell’“agibilità sindacale”(?);
• -Relazioni Sindacali: utilizzo dell’opzione di scelta tra la figura di territoriale e quella di componente rsu durante le contrattazioni(?!).

La o.s. Cobas Le sarà grata se volesse pertanto assumere opportune e urgenti determinazioni rispetto alle problematiche evidenziate che a sommesso avviso di questa o.s. sono indilazionabili.


Roma, 27.5.09

p/Cobas Pubblico Impiego
Comitato di Base Ctp Roma

AGIBILITA' SINDACALE

Al Direttore dalla CTP di Roma

SEDE

Premesso che la cosiddetta “agibilità sindacale” riguarda il complesso dei diritti collegati all'esercizio delle attività sindacali nei luoghi di lavoro, regolati dallo Statuto dei lavoratori, da accordi interconfederali, dai contratti collettivi nazionali di lavoro e anche dai contratti aziendali;

Considerato che alle rsu e ai delegati ufficialmente accreditati presso l’ufficio è consentito comunicare per motivi di carattere sindacale col restante personale durante l’orario di servizio, partecipare per l’espletamento delle loro mansioni a congressi locali e riunioni degli organi statutari centrali e periferici o contrattazioni esterne a mezzo di varie tipologie di permessi sindacali o in ogni caso di utilizzare il monte ore dei permessi, retribuiti o non, previsti dalle norme.

Considerato, inoltre che risulta che alcuni delegati, per gli stessi motivi sindacali, hanno ottenuto di poter utilizzare, in relazione alle loro occorrenza riconosciuta di agibilità sindacale, personale di supporto che li coadiuvi, in modo più o meno fisso, nelle loro mansioni specifiche che ricoprono all’interno dell’ufficio,

TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO E CONSIDERATO,

QUESTA O.S. COBAS P.I.,

NEL RISPETTO DELLE VIGENTI DISPOSIZIONI DI LEGGE E DI CONTRATTO,

NON RAVVEDE

che alla stessa stregua di come debbano essere concesse le prerogative sindacali, quali: l’uso di locale idoneo, di un armadio, l’uso estemporaneo gratuito di telefono, fax, fotocopiatrice, p.c. e rete, al contrario non possa essere pretesa l’attribuzione in esclusiva di personale di supporto che svolga in parte o in toto gli obblighi di lavoro accumulato dei soggetti in esercizio di prerogative sindacali.

Se non fosse per l’art 26 della legge 20.5.1970, n. 300 che limita le attività sindacali sopra considerate solo “-(…) fermo restando l’obbligo del puntuale adempimento dei propri doveri contrattuali senza compromettere il normale svolgimento del lavoro (..)”, per tale diniego si potrebbe ricorrere a motivi legati all’esigenza di incrementare l’organico dell’ufficio, la cui tutela è richiesta dalla stessa legge citata: “-(..) fatte salve le esigenze tecniche e organizzative del settore di appartenenza (..)”.

In proposito non può evitarsi il ricorso della memoria alle contestazioni non ancora rimosse relative alle pretese altrui sull’uso esclusivo ad personam dello stesso personale di supporto.

Se invece ciò fosse avvenuto formalmente in seguito alla realizzazione – da parte della direzione, avvisata della necessità – degli adempimenti conseguenti all’utilizzo sostitutivo del personale di supporto nell’ottica quindi di una razionalizzazione complessiva delle agibilità sindacali, in tal caso questa o.s.

RITIENE

che la stessa possibilità vada comunque estesa a tutti i componenti rsu e oo.ss. ufficialmente accreditati presso l’ufficio, nell’ambito di un accordo sulle relazioni sindacali che realizzi l’obiettivo di rendere compatibili le esigenze legate all’esercizio dell’attività sindacale con le necessità tecniche ed organizzative dell’ufficio.

Roma, 18 maggio 2009

p/ COBAS PUBBLICO IMPIEGO

Comitato di Base CTP Roma

PROBLEMI DEL RICAMBIO

Nell’ottica del recupero del rapporto cittadino/istituzioni oggi alquanto compromesso è auspicabile che tra le misure di incremento dell’efficienza sia prevista anche la riduzione dei costi della non qualità dei servizi e del disservizio.

Di fatto la situazione attuale è alquanto deteriorata e crea disfunzioni per il contribuente oltre che per l’ufficio. Per di più si sta assistendo questi giorni ad un curioso fenomeno da parte di alcuni segretari: quello dell’autocollocazione (o d’ufficio?) delle neo-sezioni loro assegnate (avendo avuto sopresse le proprie) nelle stesse stanze delle sezioni già soppresse, con la necessaria progressività del numero delle sezioni nei piani che va a farsi benedire.

Problemi del ricambio? Supportare le istanze dei lavoratori è sacrosanto, altra cosa sono le velleità campanilistiche o di gruppo. Siamo 140 o giù di li, e siamo tutti lavoratori alla pari quanto a diritti di contiguità.

L’illeggibilità funzionale dovuta a tale forzata non progressività indotta non può non creare confusione e disorientamento per i contribuenti. Pertanto la perdita di tempo sia per i contribuenti che per il personale di prima informazione va a costituire un ulteriore punto critico dell’ufficio penalizzando il diritto di accesso del cittadino ai servizi pubblici.

Sarebbe opportuno infatti razionalizzare i percorsi e i tempi di permanenza del cittadino negli uffici.
Far risparmiare tempo al cittadino e al personale contribuisce a stabilire un rapporto di collaborazione tra cittadini e dipendenti favorendo un recupero di fiducia dei contribuenti verso l’Amministrazione.

Quando un cittadino si rivolge alla Commissione per le sue necessità è bene che trovi:
segnalazioni chiare e ben visibili, percorsi e accessi lineari con facilitazioni per i disabili e le persone anziane.

Pertanto questa o.s. rivolge un’appello alla direzione per fare in modo che tali iniziative non si traducano come un’aggressione alle condizione dei contribuenti e del personale.




Roma, 19 maggio 2009

p/ COBAS PUBBLICO IMPIEGO
Comitato di Base CTP Roma

lunedì 1 giugno 2009

LETTERA APERTA

CARI COLLEGHI LAVORATORI,

perdonateci se vi rubiamo un po’ di tempo per invitarvi a riflettere insieme a noi sulla comune condizione di lavoro onde tentare di fronteggiare una prospettiva al riguardo

che si va facendo sempre più incerta e preoccupante.

Infatti in uno scenario dove convivono:

a) i drammatici aspetti giuridico-economici e morali del nostro rapporto di lavoro;

b) il residuo spazio politico che la classe politica e una compiacente burocrazia riescono ancora ad assicurare alle tradizionali OO.SS. e con il quale ogni volta si affrettano a sottoscrivere contratti pessimi;

c) la sconcertante incapacità della nostra dirigenza di rappresentare ai nostri organi gerarchici il profondo malessere in cui versa tutto il personale e di reagire contro le cause di carattere normativo che determinano disfunzioni ed inefficienza nell’azione amministrativa;

d) il pressappochismo della classe politica che scarica sulle spalle del personale dipendente, avvilito da decennali umiliazioni di ogni genere, il peso eccezionale e spropositato di una capricciosa legislazione in continua evoluzione;

e) la spaventosa apatia di quanti pur elaborando nel proprio intimo propositi di protesta, alla fine non sanno pervenire a forme di opposizione adeguate alla gravità delle circostanze;

ci vediamo costretti ad incassare anche la constatazione amara che nel nostro ufficio, nonostante le attuali condizioni di degrado, di insicurezza, di carenza di personale e di disorganicità di attrezzature e risorse non si è ancora proceduto, con ordine e lungimiranza, ad individuare un piano di riorganizzazione generale che porti, concretamente e definitivamente, a soluzioni giuste, logiche e costruttive.

Una riorganizzazione dell’ufficio quindi più che mai necessaria e urgente congiuntamente ad una verifica dei carichi di lavoro, a seguito di mutate condizioni dovute sia a nuove lavorazioni aggiunte che ad un avvicendamento/mobilità di diverse unità di personale tra i vari servizi che ha modificato i carichi già noti;

Tutto ciò ci induce a scrivere questa lettera aperta per fare appello alla vostra dignità di persone libere e sollecitare il vostro sostegno e il vostro contributo alla lotta comune contro tutte le incomprensioni e i mancati riconoscimenti che siamo costretti quotidianamente a superare.

Relazioni Sindacali

Circa la necessità si sviluppare positivamente le relazioni sindacali, che nelle precedenti gestioni datoriali avevano marcato il passo, è da rilevare un punto qualificante: quello relativo, oltre ovviamente al diritto di informazione, alla facoltà affermata per le oo.ss. e le rappresentanze sindacali, che è rimasta in buona sostanza inoperante, di poter arricchire il processo decisionale con i contributi delle esperienze di un soggetto collettivo, particolarmente qualificato, quale quello dei lavoratori.

Non si vuole certo dire che la presenza del sindacato debba essere intesa come una sorta di “cogestione”, o come un attentato all’autonomia della direzione: il principio, rettamente inteso, sta a significare la possibilità di arricchirsi reciprocamente. Questa opportunità dovrebbe essere colta in pieno.

Ribadiamo che il compito del sindacato consiste tra l’altro nel far presente le proprie osservazioni, che provenendo da un soggetto portatore di interessi collettivi hanno un valore, una valenza che va sovente ben oltre il singolo caso, coinvolgendo interessi e valutazioni di più ampio respiro che è bene conoscere.

Questa o.s. ritiene che non cogliere appieno questa occasione costituirà una debolezza nella gestione dei problemi quotidiani dell’ufficio.

Mansioni

Ogni lavoratore ha diritto alla prospettiva di un progressivo miglioramento della propria capacità professionale, e se in ufficio esistono mansioni superiori e confacenti, che si collocano nelle medesime aree professionali rispetto alle mansioni precedenti, allora questa o.s. ritiene che tutti i dipendenti, e non uno o pochi, abbiano il diritto di esservi adibiti.

Da ciò derivano dei quesiti irrisolti: “ per analogia, sarebbe allora altrettanto lecito autorizzare tutto il personale di II area – fascia 2 a gestire l’udienza anche se ciò contrasterebbe con i limiti opposti dalla normativa e con le condizioni che subordinano ciò all’obbligo di remunerarne lo svolgimento?”. Oppure ancora: “premesso che il personale avente una data qualifica è inquadrato in modo corretto nella qualifica prevista per una precisa mansione dal contratto collettivo, il fatto che il datore di lavoro attribuisca ad alcuni lavoratori una mansione di qualifica superiore rispetto alle mansioni svolte prima, fa nascere negli altri colleghi il diritto ad essere adibiti anch’essi alla mansione di qualifica superiore?”.

Anche se dal punto di vista sindacale potrebbe sembrare che con l’operato della direzione volto a non tener conto delle qualifiche nell’attribuire mansioni si vogliano introdurre tra i lavoratori profili evidenti di discriminazione e di divisione, siamo tuttavia convinti che in tale indirizzo non ci sia l’intenzione di mettere in discussione l’intera linea di contrattazione sindacale, sovvertendo quel sistema di declaratorie e profili professionali faticosamente conquistato e che sta a presidio non solo della professionalità dei lavoratori, ma di un intero sistema di garanzie per il quale ciascuno “ha” secondo le proprie capacità lavorative.

Con ciò questa o.s. mira a difendere proprio la professionalità dei lavoratori: in caso di situazioni particolari di carenza di personale non è forse il lavoratore più diligente e laborioso che ha dimostrato di essere in grado di affrontare tale mansione di natura superiore a cui essa può essere attribuita, o può trattarsi di una elargizione univoca e unilaterale della direzione?

Risorse umane

E’ inoltre da segnalare la confermata contraddittoria tendenza che vede svuotare di personale le “line” (Back e Front Office) delle quali è nota e ribadita più volte la condizione di carenza ed estremo disagio, a tutto vantaggio dell’autofunzionamento le cui dotazioni organiche continuano a crescere senza alcuna contestuale enumerazione dei motivi e le comprovate ragioni tecniche organizzative.

Questa o.s. non ha difficoltà a dare credito a criteri di razionalità, ma a condizione che si tratti di obiettive esigenze organizzative e produttive; che non siano a senso unico, ovvero che abbiano un corrispettivo in termini di qualità. Il che lascia non pochi dubbi se si guarda al sovraffollamento di personale presente in alcuni servizi con tutto quello che ne consegue a livello operativo vista al mancanza di scrivanie, sedie, terminali, ecc. tanto che c’è chi deve sperare che non venga un collega per non restare in piedi nella stanza.

Ferie

Il diritto alle ferie ha come noto un preciso riconoscimento costituzionale. Si tratta di un diritto irrinunciabile e ciò comporta che il recupero delle energie psicofisiche a mezzo delle ferie è tutelato dall’ordinamento col grado più alto, addirittura contro la stessa volontà del titolare del diritto, come accade ogni volta che si tratti dell’integrità delle persone.

Nel pubblico impiego il concreto esercizio del diritto alle ferie è tradizionalmente sottoposto al vaglio delle compatibilità con le esigenze organizza tive dell’amministrazione, identificate nell’interesse alla continuità del funzionamento degli uffici e dei servizi.

Questa o.s.tuttavia ritiene che il potere del datore di lavoro non può essere esercitato in modo da svuotare il diritto stesso, il che può avvenire, come in questo caso, anche chiedendo di formularne la richiesta con largo anticipo (tre giorni) in maniera tale da non consentire una programmazione efficace del proprio recupero di energie psicofisiche.

Per di più l’art.16 del CCNL ( che è quello del 16.5.1995) citato nella direttoriale non recita nulla in merito di questo anticipo di tre giorni con cui debba formularsi la richiesta di ferie.

In altre parole, si può dire che il datore di lavoro non può esercitare il suo potere senza tener conto anche della protezione assicurata dall’ordinamento agli interessi dei dipendenti, o altrimenti, al di la di certi limiti, lo eserciterebbe in modo sbagliato o illegittimo.

Questa regola di necessario contemperamento di interessi, è opinione di questa o.s., dovrebbe essere concordata con i lavoratori e le rappresentanze sindacali.

Noi sottoponiamo queste considerazioni alla valutazione della Direzione; ci limitiamo tutttavia a sottolineare a voi cui questa è principalmente diretta, per l’ennesima volta, la priorità del momento politico su quello dell’intervento istituzionale poiché crediamo in un costante processo di lotta e di crescita dei lavoratori, di un nuovo e risolutivo rapporto di forza all’interno dell’ufficio.

Roma, 13 maggio 2009

p/ COBAS PUBBLICO IMPIEGO

Comitato di Base CTP Roma

martedì 14 aprile 2009

Scherzi a Parte

EVIDENTEMENTE LA DIREZIONE PENSA DI ESSERE SU “SCHERZI A PARTE” MA non esageri visto che oo.ss. e rsu hanno cercato sempre di soprassedere sugli strappi continui inferti dalla stessa alle corrette relazioni sindacali. Con tali provvedimenti incompleti e parziali è bene che eviti di aprirsi la strada verso progetti di riorganizzazione chiaramente di parte e non condivisi che, a quanto è dato leggere sull’ordine di servizio appena licenziato, si presume che si appresterebbe a promuovere, con buona pace dell’informativa resa a RSU e OO.SS.

Lo dichiara questa o.s. accertando difformità e carenze inequivocabili nell’o.d.s. citato che si presenta come un elenco di promesse non mantenute, quali:

· mancata assegnazione della nuova sezione a “tutti” i segretari che l’avevano avuta sospesa;

· adozione di criteri oscuri per tale assegnazione;

· mancata riduzione dei coordinamenti di sezione da 10 a 4;

· mancata attribuzione della gestione centralizzata di tutto il personale di supporto al responsabile della line di back office;

· mancata attribuzione di una unità, delle due prima indicate, al servizio uap per l’avvio del progetto sperimentale di rilascio copie digitalizzate;

· mancata definizione dell’organizzazione di tale servizio, di per sé nebulosa e piena di interrogativi [a questo proposito sarebbe stato opportuno nella definizione delle modalità di procedura almeno consultare gli addetti e il caposervizio uap].

Questa o.s. non può che disapprovare il presumibile ricorso della Direzione ad un sequel di provvedimenti che ci fa sospettare il tentativo di evocare la vecchia moina borbonica che finge di cambiare tutto per non modificare niente. Tali provvedimenti successivi e casuali di fatto non consentono la lucidità e la comprensibilità propria di una proposta unitaria di riorganizzazione complessiva non riuscendo a cogliere l’efficacia intrinseca e a permettere il controllo sinergico delle misure e soluzioni da intraprendere.

INTERNET PER TUTTI

CONTRO OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE

OLTRE A REITERARE PER L’ENNESIMA VOLTA ALL’ATTENZIONE DI QUESTA DIREZIONE LA GIA’ MOTIVATA RICHIESTA DELL’ABILITAZIONE DEI TELEFONI URBANI PER TUTTI I LAVORATORI, QUESTA O.S. :

CONSIDERATO CHE TUTTI I NUOVI TRASFERITI DAL SECIT, NESSUN ESCLUSO, HANNO MANTENUTO LA CONNESSIONE INTERNET, EREDITATA DAL VECCHIO UFFICIO;

RITENENDO CHE TALE PARZIALE CONCESSIONE SIA DISCRIMINANTE PER IL RESTO DEI LAVORATORI DI QUESTA COMMISSIONE CHE NE SONO ANCORA PRIVI,

CHIEDE

DI ADOPERARSI PER SANARE QUESTA DISPARITA’ CON L’ALLARGAMENTO DI TALE CONCESSIONE A TUTTO IL PERSONALE.

FISCHI PER FIASCHI


Su segnalazione del personale Uap questa o.s. con la presente intende sensibilizzare la direzione sull’incidente contabile (sic!) manifestatosi a seguito della scoperta di una differenza sostanziale tra i dati statistici forniti in sede di riunione alle oo.ss. e Rsu e quelli, a quanto pare con anticipo, comunicati dal capo servizio alle relazioni sindacali, che sostiene di avere trasmesso altri numeri. Uno stravolgimento che se gia non lo era, mette ulteriormente a repentaglio l’intero castello della proposta preventiva, già legittimamente bocciata da oo.ss. e rsu, in quanto i predetti dati ne erano la base numerica di partenza. E’ da rivedere pertanto l’intero apparato empirico di calcolo con cui la direzione ha inteso giustificare la necessità degli istituti sperimentali proposti e a quantificarne il risibile organico.

C’è da aggiungere poi che la tipologia di dati richiesta dalla direzione (numero degli utenti anziche numero di formalità ) non rende assolutamente l’idea dei carichi di lavoro realmente sostenuti dai servizi, anzi non ne esplicita l’effettiva gravità.

Dunque, tele piano di riorganizzazione, parzialissimo, presentato dalla direzione, con particolare riguardo alla proposta di istituzione sperimentale di nuovi servizi, va dunque doppiamente respinto, sia perché si tratta dell’ennesima toppa posticcia, basata su non convincenti criteri di emergenza, su un’organizzazione del lavoro che fa acqua da tutte le parti, mentre ha estrema necessità di essere riformulata in un progetto unico e complessivo; e perché proviene di sana pianta da dati erronei oltrechè estranei ad ogni valutazione logica delle reali necessità di un ambiente di lavoro.