venerdì 23 aprile 2010

Cronaca di una mattina di ordinaria routine

Esperimenti sociali: metti di venerdì mattina in una fila alla Ctp di Roma

Cosa fare se dovete ritirare la copia di una sentenza alla Commissione Provinciale? Portatevi un libro o una rivista! O in alternativa osservate con occhio vigile e udito (neanche troppo fino) quello che accade intorno a voi. Potreste anche risparmiare sul cinema o sul teatro!

Sono alla Ctp di Roma. Sono arrivato alle 8.30. E’ venerdi. Più o meno sospetto cosa mi aspetta. Poiché la coda è di 30 persone (c’è sempre più gente negli ultimi tempi!): le persone si lamentano, sbuffano, parlano da sole. Altri danno consigli al malcapitato di turno su come risolvere i problemi dell’inefficienza della Pubblica Amministrazione (più o meno come facciamo noi uomini che ci crediamo allenatori della nazionale durante gli Europei o i Mondiali).

Qualcuno è decisamente proattivo: si fa dare il numero di telefono o quello della stanza del Direttore per esporre le proprie lamentele. Io l’ho già fatto una volta. Ho la sensazione che non sia servito a niente….
C’è anche chi alle 9.01 sbraitando entra nella stanza dell’Uap chiedendo quando si cominci. Dietro di me due si lamentano a tema libero. Non mancano persone anziane ed extracomunitari. Quando si dice luoghi di aggregazione intergenerazionali e interrazziali!

Tra chi non è convinto che il numeratore non funzioni e chi sospetti che gli impiegati siano restii a premere il tasto di chiamata si avvicina finalmente il mio turno. Ora che mi avvicino alla porta dell’Uap noto un foglio di carta che riporta, in grandi caratteri, che per il ritiro delle copie è necessaria la delega e la copia del documento del richiedente. Meno male che non mi riguarda. Non l’avrei presa bene….come il signore che esce urlando per il disappunto perché pretendeva la copia ugualmente senza i documenti.
Alcuni dietro di me, nel frattempo parlano e parlano lamentandosi che nel terminale non c’è collegamento e non hanno potuto avere le informazioni che richiedevano.Come sempre del resto”. E’ il commento d’occasione.…..

Nel frattempo si respira aria di linciaggio verso gli impiegati: chi sbaglia? Boh. Questo non doveva essere il paese degli impiegati felici che potevano anche assentarsi dal lavoro per fare la spesa e le commissioni? Qui, nonostante le regole siano regole, vedo invece che non possono assentarti per fare pipì (e visto che nessuno li sostituisce ci pensano un paio di volte prima di andarla a fare per non passare tra le forche caudine del pubblico in attesa ). E poi: forse i dirigenti non hanno previsto questo potenziale aumento di utenti (pardon clienti) prendendo provvedimenti oppure hanno le mani legate (di questi tempi di risorse umane non ce ne sono).

Alla fine con tutte queste funzioni/incarichi non si sa mai di chi è la colpa. Fatto sta che ho sentivo dire che all’uap ci sono quattro postazioni. In realtà ne vedo due. Un pò mi ricredo. Non farò alcuna lamentela. Alla fine è il mio turno. Intorno a me altri utenti chiedono di sapere chi sostituisce il funzionario responsabile del servizio assente. La mia pratica viene smarcata in un paio di minuti. Alle 10.40 esco. Ho la copia della mia sentenza…evviva!

Firmato: Un contribuente/utente/cliente

Pubblicando questa lettera non intendiamo fare di ogni erba un fascio né tantomeno affermare che quanto è succede alla Ctp sia il modo di operare della amministrazione pubblica italiana.
Crediamo tuttavia di poter affermare che l’estensore della lettera non è l’unico a lamentare questo stato di cose. Per tutti valga quanto ci ha detto un giornalista al quale stavamo raccontando la situazione: denunciare ciò che accade alla Ctp è come “sparare” sulla Croce Rossa.


Ovviamente siamo pienamente consapevoli che quanto sopraesposto sia di modesta gravità se paragonato a quanto avviene tutti i giorni dove frammistate ci sono responsabilità maggiori che un quoziente intellettivo di valutazione e un’attenzione per il prossimo, ridotti al minimo.

Poiché ci si accusa di usare il regolamento per manifestare arroganza, e mancanza di umanità (presupponendo che dietro all’arroganza si nasconda l’incompetenza. Questo è gravissimo).

Ma chi ci conosce sa bene come la pensiamo e che i regolamenti possano essere un tantino interpretati… Siamo pure italiani, cioè laureati nell’improvvisazione a fin di bene…. Non perdiamo anche questo nostro talento che ci viene universalmente riconosciuto.


Ci assumiamo la piena responsabilità di quanto raccontato, in qualsiasi sede ed a qualunque titolo, ed è altrettanto certo che siamo disponibili ad azioni che si possano intraprendere per poter aiutare la pubblica amministrazione ,e più propriamente la Ctp di Roma, ad uscire fuori da impicci come questo.

Roma, 16 marzo 2010

I Lavoratori Front-Office della Ctp di Roma

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