venerdì 23 aprile 2010

Lettera agli Utenti della Commissione Tributaria Provinciale di Roma



Come abbiamo più volte denunciato, in questa commissione noi lavoratori siamo costretti a muoverci da tempo in un contesto incontrollato di continue violazioni e di situazioni anormali sia sotto il profilo organizzativo che sotto quello giuridico più generale, vedi:

  • relazioni sindacali mortificate, dis-informazione, autoformazione obbligata, assegnazioni atipiche di mansioni e incarichi e, specie nel front-office, carichi di lavoro inumani, sia per carenze d’organico che per una cattiva distribuzione del personale nei diversi settori.


Dopo aver fatto inutilmente ogni tentativo per impostare un dialogo costruttivo con la “controparte” ( in questo caso mai altro vocabolo risultò più appropriato per indicare la direzione dell’ufficio e ancora di più l’amministrazione), rivelatasi quanto mai sorda ed intransigente alle ragioni, noi lavoratori del front-office abbiamo deciso di ribaltare ogni rapporto di collaborazione, attivando tutta una serie di comportamenti ed atteggiamenti opposti e contrari, ma perfettamente corretti e legali.



Tra le nostre principali priorità c’è la necessità di informare voi utenti della commissione, della protesta in atto e dei motivi che l’hanno fatta scattare, impegnandovi a prendere coscienza delle nostre reali condizioni di lavoro. Ciò deve servire:

1) a stabilire con voi rapporti trasparenti e sereni. E’ nostro interesse assicurare alla cittadinanza servizi efficienti e, in genere, una cristallina immagine del nostro impegno;

2) a recuperare la nostra compromessa dignità. Malgrado le eterne carenze organiche immotivate, perennemente impegnati in prima linea a rendere esecutivi, con tempestività, ignoti e volubili provvedimenti utilizzando strumenti informatici farraginosi, siamo quasi sempre abbandonati a noi stessi, disorganizzati e disinformati, senza mezzi e senza protezione, a vedersela con responsabilità sempre più pressanti e con un pubblico giustamente sempre più spazientito.


Una dignità, la nostra, oggi più che mai calpestata e offesa da un risentimento, per molti aspetti giustificato, ma che andrebbe rivolto più opportunamente nei confronti dei veri responsabili, e non nei confronti di umili e inermi servitori dello stato.


Accade quotidianamente di essere sottoposti a stressanti carichi di lavoro con prolungamenti di orario di lavoro oltre l’ordinario, senza che gli organi superiori vogliano reagire, uscendo allo scoperto da una gestione opaca e verticistica con iniziative e misure che ci consentano di venir fuori a testa alta da questa campagna denigratoria subdola e vergognosa che grava sulle nostre spalle senza colpa, quasi che la dignità dei lavoratori del front-office e del personale finanziario non li riguardi o non attenga ai loro obblighi istituzionali e morali.


A fronte di tanta studiata insipienza e di tanta inefficienza, per non assicurare, direttamente o indirettamente a nessuno la nostra complicità, non ci rimane che uscire da questa mummificazione ed opporci con l’unica arma possibile che abbiamo, la lotta non violenta e civile, degna di lavoratori democratici che hanno a cuore i sacrosanti diritti del lavoro, della libertà e della giustizia. Insomma, in un soprassalto di dignità, daremo inizio ad un permanente stato di agitazione e di conflittualità che cercherà di mettere in crisi l’attività amministrativa fino a quando non si avranno le soluzioni da noi richieste.



Grazie per la paziente attenzione e un saluto cordiale a tutti.

I Lavoratori Front-Office della CTP di Roma

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