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Come abbiamo più volte denunciato, in questa commissione noi lavoratori siamo costretti a muoverci da tempo in un contesto incontrollato di continue violazioni e di situazioni anormali sia sotto il profilo organizzativo che sotto quello giuridico più generale, vedi:
- relazioni sindacali mortificate, dis-informazione, autoformazione obbligata, assegnazioni atipiche di mansioni e incarichi e, specie nel front-office, carichi di lavoro inumani, sia per carenze d’organico che per una cattiva distribuzione del personale nei diversi settori.
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Dopo aver fatto inutilmente ogni tentativo per impostare un dialogo costruttivo con la “controparte” ( in questo caso mai altro vocabolo risultò più appropriato per indicare la direzione dell’ufficio e ancora di più l’amministrazione), rivelatasi quanto mai sorda ed intransigente alle ragioni, noi lavoratori del front-office abbiamo deciso di ribaltare ogni rapporto di collaborazione, attivando tutta una serie di comportamenti ed atteggiamenti opposti e contrari, ma perfettamente corretti e legali.
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Tra le nostre principali priorità c’è la necessità di informare voi utenti della commissione, della protesta in atto e dei motivi che l’hanno fatta scattare, impegnandovi a prendere coscienza delle nostre reali condizioni di lavoro. Ciò deve servire:
1) a stabilire con voi rapporti trasparenti e sereni. E’ nostro interesse assicurare alla cittadinanza servizi efficienti e, in genere, una cristallina immagine del nostro impegno;
2) a recuperare la nostra compromessa dignità. Malgrado le eterne carenze organiche immotivate, perennemente impegnati in prima linea a rendere esecutivi, con tempestività, ignoti e volubili provvedimenti utilizzando strumenti informatici farraginosi, siamo quasi sempre abbandonati a noi stessi, disorganizzati e disinformati, senza mezzi e senza protezione, a vedersela con responsabilità sempre più pressanti e con un pubblico giustamente sempre più spazientito.
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Una dignità, la nostra, oggi più che mai calpestata e offesa da un risentimento, per molti aspetti giustificato, ma che andrebbe rivolto più opportunamente nei confronti dei veri responsabili, e non nei confronti di umili e inermi servitori dello stato.
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Accade quotidianamente di essere sottoposti a stressanti carichi di lavoro con prolungamenti di orario di lavoro oltre l’ordinario, senza che gli organi superiori vogliano reagire, uscendo allo scoperto da una gestione opaca e verticistica con iniziative e misure che ci consentano di venir fuori a testa alta da questa campagna denigratoria subdola e vergognosa che grava sulle nostre spalle senza colpa, quasi che la dignità dei lavoratori del front-office e del personale finanziario non li riguardi o non attenga ai loro obblighi istituzionali e morali.
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A fronte di tanta studiata insipienza e di tanta inefficienza, per non assicurare, direttamente o indirettamente a nessuno la nostra complicità, non ci rimane che uscire da questa mummificazione ed opporci con l’unica arma possibile che abbiamo, la lotta non violenta e civile, degna di lavoratori democratici che hanno a cuore i sacrosanti diritti del lavoro, della libertà e della giustizia. Insomma, in un soprassalto di dignità, daremo inizio ad un permanente stato di agitazione e di conflittualità che cercherà di mettere in crisi l’attività amministrativa fino a quando non si avranno le soluzioni da noi richieste.
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Grazie per la paziente attenzione e un saluto cordiale a tutti.
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